Informare o convincere?
La questione dei referendum ha messo in luce ancora una volta il dilemma esistenziale dell'informazione.
I referendum degli ultimi giorni ci hanno offerto un’occasione interessante per osservare come i giornali raccontano quel che succede. Informare o convincere?
La versione mediatica di un dilemma esistenziale: meglio un giornalismo che prende posizione e prova a portarti da una parte — con argomentazioni, si spera, e non solo con slogan — oppure uno che si fa da parte, offre i fatti con garbo e lascia a te il compito di tirarne fuori un’opinione?
Entrambi i metodi hanno i loro meriti, entrambi i loro difetti. E nessuno è davvero puro, come capita di solito nella vita.
Alcuni giornali hanno offerto guide ragionate per orientarsi tra quesiti giuridici più intricati di una riunione di condominio senza amministratore. Merito loro. Aiutare il lettore a capire cosa c’è dietro un “sì” o un “no” è servizio pubblico
Ovviamente questo approccio ha la sua ombra: quando scegli cosa spiegare, stai già — più o meno consapevolmente — guidando chi legge. La neutralità assoluta è un animale mitologico come l’unicorno.
Dall’altro lato, ci sono gli editoriali schierati. Quelli con titoli che non lasciano spazio a dubbi: Libero questa volta ha vinto il primo premio: “Consigli per il voto, la giornata della grigliata”.
Qui i giornalisti si mettono il cappello dell’attivista e dicono la loro cercando di portarci dalla stessa parte del tavolo. Legittimo e a volte utile: c’è chi, leggendo una posizione ben argomentata, comincia finalmente a farsi un’idea. Che magari è l’opposto di quella suggerita, ma almeno è un’idea.
Il primo approccio sembra più sobrio e imparziale, ma i suoi detrattori dicono che, nei momenti decisivi, rischia di sembrare un cameriere che serve tutti, anche chi vuole rovesciare il buffet. I difensori ribattono che un’informazione solida e onesta è la miglior forma di opposizione a ogni deriva.
Torniamo ai referendum. Materia complessa, interpretazioni multiple, effetti poco chiari. In molti casi, anche i lettori più accorti non hanno trovato sui giornali risposte definitive. E allora che si fa? Ci si affida all’istinto, all’amico esperto, oppure — e qui viene il punto interessante — al proprio giornale di fiducia. Proprio come si chiede consiglio all’amico di sempre: magari non sa tutto, ma almeno ti conosce.
Al netto di tutto però la questione ha senso solo se pensiamo al voto come un esercizio di democrazia, non come una dichiarazione di appartenenza. Se vuoi solo dire “io sto con quelli lì”, allora il giornalismo ti serve poco: basta una maglietta.
Starship nello spazio: ecco le immagini mozzafiato del test Flight 9
Nonostante il finale esplosivo, il nono volo sperimentale di Starship, decollato il 27 maggio 2025 dal sito di Starbase, nel sud del Texas, ha offerto al pubblico immagini straordinarie dallo spazio. Tuttavia, nonostante gli impressionanti risultati visivi e alcuni importanti traguardi tecnici, entrambi i segmenti del razzo si sono distrutti prima del rientro controllato sulla Terra.
Questa volta… sì!
A me di solito non piacciono molto le rivisitazione dei brani di musica classica in “salsa moderna”. Ma la riproposizione in chiave “trailer cinematografico” che hanno fatto qui ha un suo gusto convincente.
SI ASCOLTA DA QUI (Apple Music richiesto)
Come non detto. Ehm, abbaiato.
Saper leggere tra le righe.
Perché gli AMERICANI non usano WHATSAPP
Nuuuuuuuu!!!!
E adesso si prega!